Una sequenza binaria per raccontare le emozioni umane
Lo abbiamo trovato stimolante almeno dq quando eravamo in prima o, massimo, seconda elementare. Già perché chi ha, grosso modo, tra i sessanta e i vent'anni, oggi, non può che non essere abituato a considerare e, in un certa qual misura, a leggere le emozioni umane sotto-forma di sequenze binarie o, quantomeno, di possibili/probabili risposte meccaniche e digitali. Ma anche viceversa. Ecco, parte proprio da qui il nostro interesse e il nostro giudizio nei confronti del lavoro di Giuliano Favata, il, come si definisce lui stesso, "compositore di colonne sonore per film che non esistono".
Assieme alle relazioni uomo-robot ci muove simpatia Don Chisciotte e quindi non potevamo che accogliere positivamente "0100 1110 0100 1111". Questo è un disco, fondamentalmente, di musica ambient ibridata con un tocco di musica classica, ost da pianoforte, che potrebbero benissimo essere inserite in qualche film, quasi sempre elegante, tutte le volte un poco melanconico. E allora, in questi strani giorni di una primavera difficile anche solo da immaginare, figuriamoci da vivere, le sequenze binarie in musica di Favata ci hanno tenuto compagnia.
Non ci hanno fatto star meglio di per sé e ma, quanto meno, non ci hanno fatto stare neppure peggio. Galleggiavano tra il nostro di responsabilità e la nostalgia per le cose perdute: niente male per il linguaggio delle macchine no?
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La recensione 0100 1110 0100 1111 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-02 07:48:00
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