Nuovo capitolo della costellazione musicale di Alberto Nemo
Alberto Nemo è tornato e, forse, non ci eravamo neppure accorti che se ne fosse andato. Vogliamo iniziare così, con questa frase un poco beffarda non mossi dal voler essere critici a tutti i costi ma piuttosto per notificare come, oggi, Nemo, almeno in Italia, sia uno degli artisti più prolifici in circolazione. Alberto Nemo in questo suo Tricromia (Vol.2) ricalma, grosso modo, la formula del suo disco precedente, il Vol.1, ovvero realizzando delle cover di pezzi più o meno famosi della musica pop italiana al suo modo. Siamo perciò, di nuovo, di fronte ad una carrellata di proposte di chamber-pop-music sempre rivolte alla qualità. Rispetto all'album precedente possiamo dire che il lavoro ci pare, un minimo, meno centrato.
In effetti se nel Vol.1 la qualità era sempre alta e, soprattutto, le cover parevano tutte essere uscite, per così dire, in maniera rotonda e praticamente perfetta, in questa nuova parata di cover c'è qualche dubbio in più. Intendiamoci: questo non è un lavoro frettoloso o, peggio, totalmente negativo ma semplicemente meno convincente, almeno per la nostra angolatura di pensiero, rispetto a quello di prima. Poi certo ci sono le eccezioni, numerose e luminose. E, per fare un esempio, possiamo citarvi Cosa mi manchi a fare. Ecco il pezzo numero otto non solo è una grande cover ma anche una delle migliori che abbiamo ascoltato da molto tempo a questa parte. Insomma ancora una volta Nemo, nonostante una produzione quasi seriale, ci regala una gemma di bellezza assoluta.
---
La recensione Tricromia (Vol.2) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-09 08:10:55
COMMENTI