Sagrada Familia Recycled 1996 - Rock

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Questo lavoro ha i suoi due anni sulle spalle, ma in fondo è come il vino che invecchia nelle cantine: più tempo passa e più gustoso diventa! Non vi resta, perciò, che contattare i responsabili de "La Trebbia", un'iniziativa validissima che nasce grazie agli sforzi di Romolo Stanco, chitarrista del gruppo, e di Enrico Scotti, dietro la batteria dei Perla Madre, altra validissima formazione che dovrebbe trovare (ahinoi!) spazi migliori nel mercato nazionale.

Questo "Recycled" suona così bene che è veramente un piacere sentirlo; fin dalle prime note si percepisce che i ragazzi hanno un buon rapporto con gli strumenti e con gli ascolti di chiara matrice americana. Se vi piacciono personaggi come Elliott Murphy, Michael McDermott, Tommy Tutone e tutta quella scena cantautorale statunitense (aggiungeteci anche gli Scud Mountain Boys), questo cd dev'essere vostro. L'attacco di "White train", primo episodio dell'album, o "Feeder", la traccia successiva, rendono l'idea: atmosfere che ricordano i Rocking Chairs di Graziano Romani, macchiati da azzeccati cori soul. Quando poi tocca a "The watcher" è inevitabile non pensare a Ben Harper e alla sua weissenborn dai mille effetti; oppure, quando è il momento di "Fear" sembra di sentire gli Extreme di "More Than Words". C'è insomma tutta una serie di richiami che evidenziano una capacità compositiva che si esprime con suoni semplici ma molto curati.

Non è un caso sentire chitarre acustiche in molti passaggi dell'album, pur se con questo non voglio dire che ci si concentri sulla produzione di suoni 'accattivanti'. "The car", "Surprise!", e soprattutto la ballata "W. d. wants to kill a duck", impreziosita da un'armonica, sono gli altri pezzi che si distinguono proprio per questo tipo di arrangiamenti; "Not too bad" è invece ricamata con l'hammond, giusto per arricchire il suono nel suo complesso.

In definitiva "Recycled", fin dal titolo, non si propone di variare chissà quali schemi musicali; tuttavia questi 52 minuti di musica, lo ripeto, suonano bene, e se poi considerate che si tratta di un gruppo italiano a cimentarsi con questo genere, tirate pure le somme.

p.s. E' presente una ghost-track, classica ninna-nanna da chiusura.

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La recensione Recycled di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-05-07 00:00:00

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