Un disco di sangue, sudore, dolore e amore.
Superflamba è il titolo del primo disco omonimo di questa interessante band piemontese tutta energia e sudore: nove tracce potentissime che puzzano positivamente di rock, di garage, di punk, di alcol e di vita.
Quello che colpisce subito è l'attitudine grezza e sincera della band, che trasuda rock'n roll in ogni nota di ogni singola canzone. Sentire per credere il riff iniziale de "La parte cattiva", una mina che viene dal presente e allo stesso tempo dal passato, strofa e ritornello corali da urlare sotto palco e impossibilità di restare impassibili. Echi di band italiane anni Novanta praticamente ovunque, dagli Afterhours ai passaggi noise dei primissimi Marlene Kuntz. L'apertura non è un caso isolato, "Fuckadelica" ha uno spirito punk vero così come il ritornello di "Triptono" ha la potenza di infilarsi nel cervello ("muore un bolide/dentro la città/mentre aspetto il mondo brucia") e ricorda parecchio i "più moderni" Ministri e Fask. Non c'è un attimo di pausa in una tracklist finora perfetta, "Radio Mantra" è uno di quei pezzi che si infila a pennello in un disco così, ma siccome è impossibile citarli tutti segnalo "Vino in cartone" che ricorda troppo band cult come i Gerson con qualche sfumatura di Santo Niente (Riascoltare "E' Aria", brano contenuto anche nella colonna sonora di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"). Dulcis in fundo, "L'anima brucia" è l'altro pezzo bomba del disco: riff iniziale potentissimo alla Audioslave, con un'attitudine grunge abbastanza Nirvana di "Bleach" ma vengono ancora in mente i Marlene di Catartica quando la chitarra si addentra in passaggi sonori sul cantato che sporcano e allo stesso tempo dipingono un brano da pogo violento.
Superflamba è un disco rock nel vero senso del termine, in cui le sopracitate influenze non spostano di una virgola il talento e l'attitudine della band che, coscienziosamente, ha inquadrato nel proprio dna sonoro i modelli del passato e ne ha tirato fuori un ibrido sincero e potentissimo. La strada scelta è quella giusta in un panorama che ora come non mai sembra aver dimenticato il potere ribelle, politico e aggregativo del rock'n roll allo stato puro.
Sangue, sudore, dolore e amore.
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La recensione Superflamba di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-27 09:47:00
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