Se gli States chiamano, i Nearby rispoindono
Ha senso oggi, nel 2020 quindi, fare un album di country-blues tradizionale come questo Home dei Nearby. La risposta va costruita, com'è ovvio che sia, dopo un attento e ragionato ascolto del lavoro del duo romano. Il risultato è buono, interessante, certo nulla di nuovo sotto il sole ma è appunto attorno alla nostra stella che ruota, perdonateci la metafora, il senso dell'intero disco. Già perché Sun, la canzone che apre Home, è anche la migliore declinazione possibile dei Nearby: questo pezzo infatti contiene tutto il meglio (e anche le criticità) del progetto musicale. Progetto che, e usiamo direttamente le parole del duo, è nato dalla “Esperienza negli States, madre patria del country blues, ha rafforzato il nostro senso di appartenenza alla cultura d'oltre oceano. Non a caso, la stesura dell'ultimo brano dell'album è avvenuta proprio lì".
E quindi una proposta musicale certamente derivativa ma che in alcune occasioni, ed è appunto il caso di Sun, appare anche ricca di personalità. Sun è una ballad, tradizionale, ma sostenuta da una bella voce che sferza di blues un tappeto sonoro efficace e basilare. In altri momenti, invece, l'album convince meno e, specialmente nella parte finale, i rimandi sono eccessivi rispetto al gradiente di personalità. Tuttavia, lo confessiamo, siamo positivi sulla country-blues band di Roma: il materiale su cui lavorare è buono, va soltanto "innervato" con un pizzico in più di originalità e gusto per il rischio!
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La recensione HOME di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-15 00:00:00
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