Quando i Rasmus escono a bere una pinta con John Petrucci. Anacronistico vien da pensare. Questa band dalle significative velleità esecutive, propone un album dignitoso, con dei suoni decisamente cercati e voluti, con alcuni limiti da registrazione, come una batteria di cui si sentono solo i piatti e i fusti, fagocitati dalle basse, inserti elettronici, drum machine a caso, o una voce esageratamente onirica di un inglese impegnato ma non troppo. Il tutto farcito da una gamma vasta di riferimenti stilistici: il metal romantico, gli anni ’80 che reclamano il proprio spazio ridondante ( e non si esce proprio vivi), morbide melodie e struggenti respiri prog.
I B.R.A.K.E. vantano un curriculum pieno di impegno ed esperienze su tutto il territorio italiano. Un percorso degno di riconoscimenti. Tutto ben fatto, ma. C’è una "ma" grande così. L'impressione che questi siano brani oltremodo superati, fuori da qualsiasi tipo di ricerca che avanza. Non è roba nuova, non è revival. La bonus cover track poi, di cui non si svelerà il titolo, che si lasci affondare col... Titanic.
Sembrerebbe che i B.R.A.K.E. nel tempo abbiano riscosso successi. Tuttavia, ci si chiede se il problema sorga dalla competenza degli addetti, o se di fatto la scena oggi faccia un po’ cagare. No, la musica c’è. Tanta, buona e piena di slancio verso nuove intensità. Non è questo il caso.
Tutti possono suonare, viva l’espressione e la libertà di mezzi. Ma. Molto bello suonare. Dovere è “segnare”.
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La recensione Between Rage And Knowledge Exist di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-01-30 00:00:00
COMMENTI (3)
guarda nicko, quello che dici non ha senso:
se una cosa è obbiettiva (o meglio obiettiva, o soggettiva) non può essere diversa da persona a persona.
altrimenti è soggettiva.
e sul fatto che una recensione, un articolo di critica musicale, debba essere fatta in maniera competente E NON in base ai propri gusti non deve più pioverci.
questa è l'unica utilità del fatto di aver creato dei generi musicali: così i giornalisti di una redazione (che siano o meno pagati, chiaro?) si spartiscono le recensioni, in base ai gusti.
ci sarà chi si occupa della classica, chi del rock italiano, chi dell'A.O.R., chi del reggae.
mi pare ovvio.
questo non è un lavoro innanzitutto, poi i gusti personali sono imprescindibili e quello che tu giudichi obbiettivo per qualcun altro non lo è, mai pensato?
io il disco non l'hoi sentito.
ciao.
bah..leggendo questa recensione e ascoltando il cd pare che la recensiuone non appartenga a questa band...io ho comprato il cd e ho ascoltato i frammenti prima di comprarlo...e a quanto pare nel recensire quest'album si è fatto avanti il proprio gusto personale e non un'obbiettività + che chiara!! la recensione si contraddice in + punti entrando in mansioni tecniche del tipo di qualità del cd..ora mi domando ...o la signorina che ha recensito ha le orekkie otturate o l'impianto Hi Fi di mexxa!io sono fonico...e per poco non sfondavo il mio caro impianto stereo.
Cmq per me bravi..davvero poi i gusti son gusti..ma credo che chi faccia questo lavoro debba essere + che altro obbiettivo e costruttivo nel criticare!