La ricerca artistica di Alberto Nemo continua prolifica e irrefrenabile, anche con questo album di cantautorato sperimentale
La ricerca artistica di Alberto Nemo, dopo Musicultura e The Voice, prosegue prolifica e irrefrenabile con ormai una trentina di dischi all'attivo in pochi anni. "Astratto" è un album come sempre sperimentale che il cantautore, musicista e produttore veneto ha concepito e realizzato nei giorni dell'emergenza Coronavirus: è stampato esclusivamente in vinile e solo su ordinazione; la copertina di ogni singola copia viene dipinta a mano dal pittore Mauro Mazziero.
Il Prologo del Vangelo di Giovanni diventa orecchiabile e quasi pop nella citazione del brano "In principio", che dà inizio al disco. Le strofe della seconda traccia "Eredità" sembrano dare vita a una sorta di spoken music, in un testo che parla di tutto ciò che ci si "trasmette" conoscendosi e interagendo. "Indietro" e "Clessidra" sono ballate amare che indagano l'eterno tema dei risvolti del tempo nelle relazioni interpersonali mentre "Quello che..." è un duetto, anzi forse una sovrapposizione, con Francesca Fucci. "L’amore ai tempi del Coronavirus" è un brano che l'autore ha inciso a febbraio 2020, prima ancora che il mondo si fermasse per il Covid-19. "Esci solo" è praticamente una preghiera e traghetta l'ascolto verso brani abbastanza tenebrosi come "Dentro fuori" e "Terra Santa", un bel tributo alla poesia di Alda Merini. "111" è un pezzo altrettanto ispirato e visionario, che chiude l'album insieme a “Muore ben chi muore ultimo?”.
In queste 11 tracce, abbastanza elettroniche, Alberto Nemo continua inoltre il suo studio sull'utilizzo della voce, che qui suona "rischiarata" almeno nella prima metà, anche se in certi punti può risultare un po' troppo vibrante. I testi contengono spunti interessanti: d'altra parte i progetti dell'artista offrono sempre stimoli alla riflessione e all'approfondimento.
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La recensione Astratto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-11 19:44:41
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