Quanto è bello esplorare il mondo assieme a RednakS in "Pangea"
Quando iniziano le prime note di "Il cantico dei ghiacciai" di RednakS, quarto pezzo del suo disco "Pangea", siamo alle prese, per l'ennesima volta, con "Death Stranding", il videogioco ormai di culto di Hideo Kojima, di cui i nostri cugini di Dailybest vi hanno parlato diffusamente qui . Segnatamente eravamo impegnati nel momento in cui si "scopre" la neve nell'avventura di Sam. Ecco allora che, magicamente, abbiamo trovato un perfetto corrispettivo oggettivo tra l'avventura videoludica e quella sonica dettata dall'arpeggio di RednakS. Il chitarrista italo-tunisino in questa quarta canzone, ma, in fondo, un po' in tutto il disco, riesce infatti a evocare in modo sublime la sensazione che si prova quando ci si mette in cammino per un viaggio attraverso il mondo, attraverso la natura, attraverso lo sconosciuto. E quindi il misto di adrenalina per la scoperta, di piccole paure per l'ignoto ma anche di tremenda bellezza che ci coglie quando scopriamo un paesaggio che non conoscevamo viene raccontato in musica in "Pangea".
Un disco suonato benissimo e ideato pure meglio. Anche il pezzo precedente, "Tra le dune, Sancho e Panza", per esempio, è un altro vero e proprio pezzo di bravura. Non solo perché RednakS sa come trattare il manico della sua chitarra a dovere ma, anche e soprattutto, perché lo sa far vibrare in maniera perfettamente coerente con lo spirito del proprio pezzo. Ora che siamo tutti in casa ascoltare "Pangea" vuol dire viaggiare con le orecchie. E anche un po' con il cuore, perché, prima o poi, torneremo a intrecciare legami di persona. Esatto, proprio come in Death Stranding.
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La recensione Pangea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-19 08:11:47
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