Francesco Bertoli Carpe Diem 2020 - Pop

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Il debutto solista di Francesco è un lavoro perfettamente incastonato negli stilemi del teen-pop attuale

Non sono mai stato un assiduo spettatore dei talent, ricordarmi esattamente di un concorrente mi ha fatto quindi uno strano effetto.

Questa mia reminescenza deve probabilmente esser legata allo scandalo sollevato a X-Factor. I Jarvis avevano strappato un pass per le fasi finali della competizione trovando posto nella squadra di Alvaro Soler, ma, inaspettatamente (probabilmente per vincoli contrattuali), rinunciarono all’ultimo a questa possibilità. Una volta uscito dal programma e dalla band, Francesco Bertoli, frontman della formazione milanese, ha provato a rilanciarsi come autore solista in un altro talent, Amici. Non esattamente il percorso che sono soliti affrontare i gruppi che mi ascolto. Del resto, i Bastard Sons of Dioniso, a mio avviso, sono una band veramente capace, perché ostentare tutto questo snobbismo musicale e non dargli una possibilità?

Carpe Diem, non sarà mai il mio album preferito, l’album che passerà centinaia di volte in rotazione sul mio Spotify. Ma ha tutti i crismi per finire in una rotazione ben più importante, quella radiofonica. E, sopratutto, è impossibile parlarne male. Vi spiego perché. Il debutto solista di Francesco è un lavoro perfettamente incastonato negli stilemi del teen-pop attuale, in grado di distinguersi in meglio da dei volgarissimi Benji & Fede, ma, allo stesso tempo, capace di colpire un pubblico di minorenni inferocite e ragazzini romantici. Mc Donald’s è una ballad degna del miglior (se così si può dire) Ultimo, Buio Pesto una filastrocca romantica che potrebbero aver scritto gli Zero Assoluto, Carpe Diem e La mia città fresche hit balneari in cui fa capolino, addirittura, qualche spunto di autotune.

I Jarvis si erano proposti a X-Factor come band “indie-rock”. Con qui capelli biondi e quegli occhietti azzurri Francesco si sarebbe potuto facilmente reinventare come la versione italiana dei Goo Goo Dolls. Rock per ragazzine insomma, ora pop, eppur ben eseguito, sicuramente, meno fastidioso dei tanti successi che siamo soliti subire d’estate.

Ok, non sarà il mio album della vita. Però, devo ammetterlo, bravo.

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La recensione Carpe Diem di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-17 16:34:00

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