"Chasing the Stars" è un ottimo disco di pop-funk firmato dagli Howside
Non è proprio scontato che, in un momento storico e sociale come questo, vi siano delle proposte musicali nuove o, quantomeno, di nuovi gruppi. Beh, in controtendenza con l'auto-affermazione del già esistente. è arrivato questo "Chasing the Stars" degli Howside, un progetto musicale sorto tra Asti e Viareggio e, per così dire, patrocinato e prodotto da Walter "Bonnot" Buonanno (Assalti Frontali, Colle der Fomento, Inoki, Deadprez, General Levy, Caparezza). Solo da questa notizia, ovvero dello zampino di Bonnot, si comprende bene come gli Howside abbiano un'attitudine non solo radiofonica ma anche internazionale. Questo dato di fatto viene comprovato da un pezzo come "Prayer", la seconda canzone del disco, che ci consente di spiegare meglio la nostra affermazione.
"Prayer" è una gustosa unione tra una traccia di pop-funk radiofonico con qualche incursione, corsara, nella nu-disco di inizio anni Duemila. Una canzone interessante, suonata benissimo e con una buona traccia vocale che, forse, pecca per una aderenza esagerata nei confronti dei generi di appartenenza ma che, appunto, per la realizzazione ottimale, anche dal punto di vista della produzione, si lascia ascoltare più e più volte. Ecco, utilizzando proprio questo secondo pezzo, possiamo allargare il discorso all'intero album. "Chasing the Stars" è un album d'esordio molto solido, che fa vedere ottime cose ma che, probabilmente, è solo la prima tappa verso il raggiungimento non solo di un suono ma anche di un'identità assolutamente propria e personale da parte della band.
Mentre gli astigiani la cercano noi siamo qui a ballare: perché, magari ce ne siamo dimenticati, ma la cifra del"groove", grazie all'elettronica elegante e sexy contenuta in questo disco, è davvero molto ma molto evidente!
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La recensione Chasing The Stars di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-21 08:01:14
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