Tastiera e batteria al servizio del dream-pop
Ma che bella l'intro di "Skate"! Anche se è un lunedì piovoso di periodo un po' così, quando parte la quarta traccia di "Delife" degli Overlogic non si può proprio rimanere inerti, anzi. Già perché nonostante la formula della band formata da Francesco Cavasinni (Union Drama) e dal batterista Emanuele Orsini (Earthset) non sia così grandemente innovativa, funziona e funziona alla grande il misto di pop e musica elettronica, con ampi squarci nel dream-pop più sognante e anni Novanta. C'è infatti una forte dose di romanticismo musicale nel lavoro dei bolognesi che però, ed è forse questo il loro più grande pregio, riescono a non tracimare mai nell'ultra-zuccheroso ma di muoversi sempre in maniera leggiadra e leggera sopra questo spauracchio.
E noi, con loro, ci spostiamo altrettanto in maniera soave in un album che si lascia ascoltare più e più volte senza mai stuccare troppo anche se, occorre dirlo, la parte finale presenta una qualità un pelino inferiore rispetto alla precedente. Tuttavia il sentimento generale che riesce a donare questo disco è un bel sentimento di dolce nostalgia per i tempi andati in cui, forse, era tutto più facile. Eppure, lungi dall'essere passatista, ogni tanto, i bolognesi ci lanciano anche un messaggio per il futuro: tranquilli, il passato del dream-pop tornerà presto, state tranquilli regaz!
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La recensione Delife di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-20 08:27:56
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