TRECCANI Treccani 2019 - Stoner, Alternativo, Post-Rock

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Tre cani agguerriti e un disco visionario che proprio attraverso le visioni mostra i lati più oscuri e grotteschi della nostra realtà

Sfonda con vigore le casse e le coscienze questo lavoro dei Treccani, il cui moniker non rende omaggio alla nota enciclopedia ma fa riferimento alle maschere di “tre cani” veri e propri con le quali i membri della band celano i loro volti celebrando “la perdita di identità come oggetto rituale, teatrale e goliardico”, come spiegano nella loro biografia. Già da questo semplice espediente è chiaro come Luca Spataro (chitarra e voce), Alessio Capatti (basso e voce) e Alessandro Bat Fedele (batteria) si dedichino non soltanto alla composizione di brani musicalmente potenti e di grande impatto ma utilizzino la veemenza della loro musica per affrontare tematiche urgenti, tanto sociali quanto individuali, trasportandoci “nell’a-umanità dell’essere” in cui “nessuno sa chi sarai se nella perdita d’identità saprai essere te stesso in corpo di altro”.

In questo lavoro eponimo presentano 7 brani aggressivi e dalle atmosfere oscure e a tratti infernali, i cui arrangiamenti traggono impulsi dall’alternative rock graffiato continuamente da unghiate grunge e irruvidito dalle influenze stoner. Intorno a questa formula di base però i nostri spaziano sfoggiando ardori orientaleggianti (“Tagliagole”), ossessioni metal (“Acquasantiere”), prodezze cantautoriali infiammate dalla furia rock (“La morte”, cover di De Andrè) ed evasioni psichedeliche che ci proiettano in realtà atroci eppur realissime, di fronte alle quali troppo spesso voltiamo la testa, come in “Rohingya”, brano che chiude il disco puntando i riflettori sulla drammatica situazione di questa minoranza etnica, tra le più perseguitate al mondo.

Un lavoro visionario ma che proprio attraverso le visioni apocalittiche mostra i lati più oscuri e grotteschi della nostra realtà e lo fa attraverso brani infuriati e travolgenti che non lasciano scampo (ascoltare il finale di “Kanyon per il Pentagono” per credere). Un sonoro schiaffo per le nostre coscienze assopite.

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La recensione Treccani di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-11 12:51:59

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