Umorale pop elettroacustico che guarda al cosmo come cassa di espansione emotiva ma con un baricentro stilistico ancora tutto da stabilizzare.
Arriva bella fresca da Bari l’ennesima autoproduzione partorita tra le mura domestiche, a questo giro però insolitamente sganciata da quel filone dark-ambient-industrial che sembra andare per la maggiore quando si tratta di rinchiudersi in casa a registrare in totale solitudine.
Già, perché qui il progetto in questione non solo è figlio di un sodalizio (tra il cantante/producer Francesco Borrelli e il chitarrista/arrangiatore Lorenzo Anelli) ma, soprattutto, dispensa un pop elettroacustico che guarda al cosmo come cassa di espansione emotiva, con fare velatamente folk-psichedelico e una certa raffinatezza di fondo negli arrangiamenti, nobilitati da violino e pianoforte.
Siamo più o meno da qualche parte tra i Radiohead (vi basti l’opener Overcoming che ricorda di rinterzo le frequenze malinconiche di Exit Music For A Film) e il compianto Jeff Buckley (Motion Of Love) seppur con una messa a punto non proprio ottimale del baricentro stilistico, con quattro brani appena in dote da capitalizzare.
Tuttavia, sotto sotto, sembrano esserci spunti e idee interessanti da poter sviluppare in futuro, con i dovuti aggiustamenti del caso (la funzionalità delle chitarre elettriche in primis).
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La recensione Daydream di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-12 09:52:03
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