La wave di nu-jazz si fa spazio in Italia attraverso "Solace": perla rara firmata dal producer Tuisku
Ci sono dischi che piovono addosso senza troppe spiegazioni. Un po' come i rovesci che stanno caratterizzando questo inizio di giugno. A differenza del meteo inclemente che ostacola chi ha voglia di mare, sono proprio contento di starmene al chiuso ad ascoltare “Solace”.
Extended play di cinque pezzi firmato dal producer e fotografo umbro Tuisku, le (praticamente assenti) noti informative ci permettono una piena focalizzazione sull'ascolto: dell'artista sappiamo che ha un trascorso da bassista e batterista, oltre che un robusto sentore relativo all'autoproduzione delle belle copertine fino ad ora apprezzate. Tralasciando la dimensione visual, la militanza in sezione ritmica del nostro si palesa attraverso un ascolto etereo ma al tempo stesso rigoroso: solide fondamenta urban permettono alle tastiere di inerpicarsi su strutture melodiche di matrice jazz, in un viaggio quasi onirico dove l'assenza delle parole è ben sostituita da una costante grana, elemento sabbioso che restituisce al timpano l'idea di un vinile sul giradischi. Non ci sono testi ed è giusto così, sarebbe superfluo macchiare questo nu-jazz cercando il mezzo di comunicazione verbale: quando si inizia questo viaggio si deve anche scendere al compromesso di far parlare i propri pensieri.
Trovare una nota sbagliata è sfida ardua per questa release di Tuisku: sarebbe bello capirne di più e conoscere meglio l'autore delle tracce, ma se la musica è il biglietto da visita allora non ci resta che attendere per ulteriori sviluppi; magari un bel long play per saggiare sulla lunga distanza quanto di interessante apprezzato in questo EP sereno variabile, buono per qualsivoglia contesto meteorologico.
Feelings are intense
Words are trivial
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La recensione Solace di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-10 00:30:26
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