Reiven sembra aver raggiunto una buona maturazione artistica, e questo disco conferma che il percorso intrapreso è quello giusto.
Siciliano, giovane, determinato: questo l'identikit del rapper Reiven, che dopo un lustro trascorso a perfezionare la propria arte, partecipazioni a contest di caratura nazionale come “Mic Tyson” e “Tecniche Perfette” e prime release discografiche, approccia l'inizio del nuovo decennio entrando in una label discografica (la Pulp) per lavorare alla riedizione di un suo disco.
Il risultato è “Drug on – Wormhole Edition”: sei tracce (delle quali tre inedite) affidate ad un nutrito team di producers per delle strumentali in linea con i crismi classici dell'hip-hop. Storia e presente che si fondono nell'immaginario artistico dell'artista di Acireale: come affermato dal diretto interessato, “questo disco rappresenta l'evasione da me stesso, la mia Divina Commedia”; legittimo, quindi, che la mente faccia un collegamento con i più recenti risvolti artistici di Murubutu, con un'impostazione di storytelling intimo che trova nel freestyler classe '94 un degno esponente per rinverdire i canoni di una dimensione della doppia H ancora poco valorizzata in Italia.
Questo disco è multisfaccettato, delicato ma deciso allo stesso tempo, cerca la pace ma può piantare il seme di guerra come nello scream che caratterizza “Ultima”: Reiven tiene alta la tensione e l'attenzione dell'ascoltatore fino all'ultima parola pronunciata, rendendo questo ascolto interessante anche alle persone che il genere non lo masticano quotidianamente.
Quando l'orizzonte tende pericolosamente a conformarsi in etichette prestabilite, accogliamo di buon grado e con entusiasmo chi sa distinguersi.
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La recensione Drug On Wormhole Edition di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-09 00:02:38
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