Un album acustico di musica soffice e mai invadente, un disco di canzoni in punta di dita.
The Same Stars è un malinconico cantore di ballate ai confini del mondo e “Notes from the fall” è un album acustico di musica soffice e quasi “ecologica”: l’ecologia delle forme semplici, il ritorno all’essenza della chitarra e all’indie folk con un’attitudine onesta e poetica. Lontano dalla tecnologia, alla ricerca del suono puro, acustico e analogico, il disco presenta canzoni che nascono in punta di dita, tra arpeggi e arrangiamenti non invadenti; tutto quello che serve per piombare nel mondo e toccare la realtà, cantandola con grazia. “Notes from the fall” raccoglie una manciata di brani con cui raccontare una rinnovata versione del mondo, come una sfera capace di contenere le consapevolezze e i segni di ciò che ci accade.
“Make believe” è la canzone d’apertura: ben meditata, matura, pronta a raccogliere le intime peregrinazioni dell’anima. La chitarra e la voce sono in primo piano, intrecciate da un leggero ricamo di cori. Il pezzo viaggia lieve e soffice fino al successivo “Sinking fast” le cui ansie si stringono in un abbraccio che scioglie la tensione (“It was a lie”). “Unsaid” prosegue in modo languido e pigro tra piccoli malesseri esistenziali e romanticismo (“Lost beyond recall”, “Another chance”).
Un po' Kings of Convenience, è vero, ma ascoltando “Notes from the fall” si ha l’occasione di fare conoscenza con l’ingenua spontaneità di pezzi nudi ma intensi. Il formato è rigorosamente acustico, si è capito, da sempre il migliore per raccontare gioie, miserie e fallimenti esistenziali.
---
La recensione Notes From The Fall di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-25 22:58:49
COMMENTI