Un disco di post-rock venato di dark molto interessante
Quando in redazione abbiamo fatto partire "Kodama", l'ultimo pezzo di questo "Lost Desires" dei Prelude to Desire è accaduto qualcosa di strano. Anche se fuori a Milano era uno di quei pomeriggi interminabili in cui il sole è così caldo e l'aria così immobile da sentirsi dei polli arrosto di Giannasi che girano, girano, girano e intanto lentamente rosolano, grazie alle note della band padovana ci pareva di essere immersi in una foresta secolare del Giappone. Già perché la prima cosa che davvero ci ha stupito e colpito di questo lavoro è il fatto di come i Prelude to Desire siano stati tanto capaci di rendere il loro post-rock venato di dark così atmosferico. Infatti più che le orchestrazioni di per sé ci hanno veramente appassionato le atmosfere, ricercate e raffinate, in grado, appunto, di trasportarci molto lontano. Anche grazie alle intermittenze di ambient che, qua e là, fanno la loro comparsa nei pezzi.
E allora, dopo aver passato incantevoli ore e ore e altre ore a ricercare gli infiniti kodama in The Legend of Zelda - Breath of the Wild, non potevano non appassionarsi proprio all'ultimo pezzo, con quel suo stile dolcemente malinconico e l'atmosfera che sale sale e si fa mistica, insomma perfetta per raccontare degli spiritelli del folklore giapponese. E ora scusateci ma, ancora una volta, ci è venuta voglia di rivedere Totoro.
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La recensione Lost Desires di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-28 08:15:15
COMMENTI (2)
@zaloraltest grazie di cuore. L'intento iniziale di questo progetto è stato proprio quello di riuscire a creare attraverso la musica qualcosa che rapisca l'ascoltatore e mentalmente lo porti altrove. Fa piacere d'essere riuscito in questo!
Ho iniziato ad ascoltarlo e sono assolutamente d’accordo con il recensore.
Abbiamo bisogno di musica come questa che ci porta in mondi onirici e rilassanti.
Mi piace assai!