Slimrobin si mette in proprio confezionando un LP di musica lo-fi dadaista.
Una costola dei Clownfish (che abbiamo già conosciuto in precedenza) torna a farsi sentire a poco meno di un anno di distanza dalla precedente release: pubblicato pochi giorni fa il long play “SMBN”, ad opera di Slimrobin.
Dieci tracce che sono il risultato di un lavoro sviluppato sulla propria persona e sul proprio inconscio: la costruzione del sound quale esercizio per gestire l'iperattività celebrale, i troppi pensieri che si accavallano e che si possono ritrovare in queste costruzioni sonore made in Puglia. Supportato in un paio di tracce da Gisp, Slimrobin tratteggia un cosmo dadaista che incuriosisce ed al tempo stesso disorienta già dai titoli dei brani: la dimensione d'ascolto è molto variegata, partendo da un primo strato di lo-fi per poi sviluppare canoni sonori maggiormente riconducibili all'elettronica, al funk ed in parte al rock. C'è sicuramente la presenza di un artista abile a fare composizioni eterogenee come Moby, ma di certo non è tutto sintetizzabile attraverso un singolo riferimento.
Slimrobin regala un viaggio per i timpani che intriga, risultando labirintico al punto giusto e non arrocato in scialbi ermetismi. Qualcosa può far pensare ai Clownfish, ma è tutto decisamente collocato in un contesto uditivo più personale.
Nulla da obiettare, avanti così in grande stile.
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La recensione SMBN di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-30 00:29:05
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