Un ragazzo dei primi anni '80 confeziona quattro tracce di buonissima qualità e suoni ben strutturati. Lecito volerne di più.
La vita di Mark Carello si sviluppa tra Sidney e Roma, ed attraverso il moniker Retrotapes arriva la sua seconda fatica discografica (a sei anni di distanza da “Future”) dall'emblematico titolo “Summer of '84”, mixato e masterizzato da Vincenzo Salvia.
Retrotapes si autodefinisce un ragazzo dei primi anni ottanta, e la sua idea di musica trova solide fondamenta nella retro-nostalgia e quei feelings che solo macchine in sospeso tra analogico e digitale possono regalare. Il risultato è d'impatto, questo è sicuro: le trame sonore vengono inframmezzate da incursioni vocali che regalano istanti piacevoli, dove si vola alto sulle onde tutte synth e drum machines. Una prova d'ascolto muscolare, con le fibre toniche e patinate di sudore come nei filmati stile 80ies: lo sfarfallio che percepiamo davanti agli occhi è la pura brillantezza di questa wave che ricorda, giusto per citarne uno, la plasticità sonora di Com Truise.
Otto brani lasciano il sapore agrodolce di un pasto di pregevola fattura ma di scarsa quantità: dopo quasi quattro decenni, non c'è il minimo tentativo di revival. Retrotapes compone roba nuovissima dai riferimenti strutturati con precisione.
Boccata d'aria fresca e sentimenti pulsanti.
Era bella l'estate del 1984.
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La recensione Summer of 84 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-29 01:30:00
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