Rock tradizionale creato con passione tra temi macabri, accuse al web e canzoni d'amore da reinventare
Si avvertono la passione e la cura con cui il progetto lombardo Joker Gang ha realizzato le 11 tracce di "Verso un cielo nuovo", un album di rock classico e tradizionale. Le canzoni rivelano subito una certa predisposizione per le atmosfere macabri e inquietanti: "insano gesto" descrive un atto violento, la ballata oscura "Nella zona del crepuscolo" parla di amore e morte. Invece "Italyent Show" suona come un pamphlet un po' retorico contro la musica e la tv contemporanee mentre "Annegando Navigando" e "Cuori meccanici" contengono accuse - che forse potrebbero risultare ormai abusate e fuori tempo massimo - al web, ai social network e alla tecnologia.
In generale i brani avrebbero alcune idee iniziali potenzialmente buone: la title-track "Verso un cielo nuovo" ad esempio, pur rivelandosi poi come una canzone su un amore finito, richiama alla mente l'intenzione di "A muso duro" di Pierangelo Bertoli ma, per riuscire davvero nell'intento, avrebbe bisogno di una rielaborazione delle parole e probabilmente anche di una reinvenzione della melodia cantata. Le strofe acustiche di "Immortale", "Ahtnamas" e "Se avessi posto" lasciano intravedere un'altra possibile strada da seguire, sempre attraverso uno sviluppo e un miglioramento della realizzazione complessiva: i pezzi sulle delusioni d'amore, in particolare, sono un grande classico della storia della musica e quindi necessitano di un attento lavoro per arrivare a presentare caratteri di originalità e novità rispetto a quanto è già stato detto e fatto.
Nel complesso c'è una riflessione da fare sugli argomenti dei brani, sulla validità delle critiche alla società contemporanea e sullo stile dell'interpretazione che, per quanto precisa, intonata e intensa, rischia di dar vita a un prodotto anacronistico nel panorama artistico attuale. Gli arrangiamenti sono belli, la produzione è buona e le sonorità sono potenti: quindi si dovrà puntare sul miglioramento dei testi, in modo che possano supportare e valorizzare la parte strumentale. Per i prossimi dischi, infatti, potrebbero essere utili una collaborazione e un confronto con altri autori nella scrittura delle parole, che presentano cali di tensione, qualche difetto metrico e improvvise accelerazioni ("Sognando il tuo nome", "Una dose di lei"). Purtroppo rivendicare la bellezza della tradizione non basta o, perlomeno, non è sufficiente ad autenticare automaticamente la qualità del proprio lavoro.
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La recensione Verso Un Cielo Nuovo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-08-01 10:31:42
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