Alessandro Dell'Anna e Fabrizio Bosso, insieme in un ep prezioso. Trombe svolazzanti nell'aria.
Durante la dannatissima quarantena che si è da poco conclusa due trombettisti del panorama jazz italiano hanno deciso di non interrompere il flusso creativo, di non farsi sopraffare dall'annullamento della socialità imposto dall'emergenza sanitaria. L'uno pugliese, classe 1989, è un cosiddetto emergente; l'altro, torinese classe 1973, è un grande nome. Alessandro Dell'Anna e Fabrizio Bosso, in remota collaborazione. Quello che è nato è un ep di nemmeno un quarto d'ora di durata.
Air si presenta così, come un tentativo di diventare leggeri e svolazzare, per quanto possibile. Un invito forse alla lentezza, all'abbandono della frenesia mentale e fisica. Le trombe fraseggiano in totale libertà su un comparto ritmico composto da drum machine e synth basso.
Anche i titoli dei brani invitano a stare, a non scappare. Like a Snail riproduce davvero il procedere della lumaca, paziente e concentrato, e le melodie si susseguono regolarmente, divenendo una la scia dell'altra. In We Continue il groove si fa più sostenuto, l'occhio è definitivamente strizzato all'r&b, nonostante le trombe prendano letteralmente il volo. Ma è con Air, in chiusura, che l'atmosfera si fa più rarefatta e l'aria più leggera. Meno ossigeno, più sample di batteria ed effetti. L'elettronico prova ad avvolgere l'analogico nella sua morsa, dolce.
I puristi del jazz storceranno di certo il naso di fronte a queste volgari contaminazioni. Ma a noi questo ep piace così, sporcato e volatile. Ci piace il tentativo -riuscitissimo del resto- di fare della connessione una vera e propria congiunzione, da un capo all'altro dell'Italia, con inaspettata freschezza e punte amare di malinconia.
Concediamoci questa perla, della durata di un respiro.
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La recensione Air di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-07-30 19:02:23
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