ClownfishGrundig2020 - Psichedelia, Funk

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Il nuovo disco dei Clownfish, tra fumosità prog e ironia.

Si chiama Grundig, come un'azienda che produce televisori, il nuovo disco dei Clownfish. Nato da varie sessioni di improvvisazione insieme al batterista Fabio Pompilio -per l'occasione anche cantante- e al bassista Giuseppe Bordasco, è un bel calderone di funk e psichedelia; un film un po' sgranato.

Attori d'altri tempi e ritmi sornioni. Ricorda a tratti le colonne sonore italiane degli anni '70, con richiami al groove jazzistico dei Goblin, ma con un'asciuttezza maggiore, e meno ispirazione. Il lavoro scorre senza intoppi, con un basso importante che detta i tempi di tutto, e si permette svolazzi degni della miglior tradizione progressive.

Tuttavia in più occasioni si percepisce una fumosità eccessiva, che non ci fa toccare realmente il cuore del tutto. Ma a furia di perdersi in eccessi d'astrattezza, i Clownfish ci regalano i due momenti più belli quando subentra la voce. E in particolare è Nicotina la vera perla, oltre che unico papabile singolo. Accattivante, ironica, con un piglio lirico che non lascia per niente indifferenti -si pensi al verso "butti cenere nel bicchiere del sake"- e un alone di noia comica davvero irresistibile. Ma anche tra le tracce non cantate segnaliamo Fantasmi Stallone.

Grundig è -tutto sommato- un bel lavoro, in cui spicca una notevole padronanza tecnica da parte di Clownfish e compagni. Siamo curiosi di ascoltare nuove uscite di questo interessante progetto, con qualche leziosità in meno, e più guizzi ironici.

 

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La recensione Grundig di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-14 10:36:19

COMMENTI (1)

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  • danil4 anni faRispondi

    sbadiglio dopo poco