Un ep di techno minimale, da ballare in stanze poco arredate.
"Musica per viaggiare... per ballare con il corpo e con la mente", così definisce il proprio lavoro MidKraft, producer misterioso, senza volto, proveniente da Cuneo. Musica per viaggiare, musica da subire, per farsi avvolgere in parte da essa, senza esserne sopraffatti. Musica per lasciarsi andare, ma che fa tenere sempre un occhio aperto sulla lucida razionalità.
I sei brani che compongono Triptonite sono così, secchi ma eloquenti. Una mezz'ora scarsa di techno minimale che trascorre senza lasciare particolarmente sbalorditi, ma che colpisce per la sua essenzialità. Ogni pezzo si concede il tempo di crescere, di montare attraverso i sample sempre azzeccati, che arrivano al momento giusto. Non c'è nessun bisogno di andare di fretta, se si vuole viaggiare bene. C'è bisogno di partecipazione.
Il progetto è nato durante il lockdown ed è chiaramente leggibile come un moto di desiderio. Tornare sui dancefloor, chissà quando si potrà. Torniamoci almeno col pensiero, in una stanza piccola e poco arredata, traghettati dal suono della cassa dritta di Tower, il pezzo più coinvolgente e allo stesso tempo straniante dell'intero lavoro.
Nella sua semplicità quasi scolastica, ed essendo un esordio, Triptonite convince e continua a funzionare, anche dopo ripetuti ascolti, in attesa di una futura evoluzione di MidKraft, con o senza maschera d'argento.
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La recensione Triptonite di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-06 12:19:21
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