Fabio Gagliandi Spore 2020 - Rock, Indie, Pop rock

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Un’autoproduzione che prova a ritagliarsi un cantuccio defilato in quella terra di mezzo tra cantautorato ottantiano e nuova scena indie-pop nostrana.

L’artigianalità creativa di Fabio Gagliandi è a dir poco encomiabile: anche questo suo secondo ep risulta infatti essere tutta farina del suo sacco - nel bene e nel male - dalla composizione al mastering finale. E non poteva essere altrimenti per un’autoproduzione domestica che trasuda quotidianità e vita vissuta da tutti i pori, senza bisogno di filtri o sterili artifizi. Quello di Spore è infatti un pop-rock intimista legato indissolubilmente ai ricordi personali di una vita, tanto da risultare, sotto il profilo narrativo, una sorta di sequel naturale dell’ep d’esordio Mímēma.

I cinque brani in scaletta si muovono all’insegna di una essenzialità melodica che, a eccezione della timida radiofonia dell’opener Dove Si Va?, sembra prediligere derive chiaroscurali neanche poi così tanto lontane, per dinamiche e linee vocali, da certe cose del buon Faust'O (Hänsel e Gretel, Donna), compreso il congedo decadente e notturno di quella Le Ali Di Icaro che potrebbe candidarsi a episodio meglio strutturato del lotto.

A fine giro di giostra, a esclusione del confuso sbandamento elettronico dell’acustica Anima Nera e di qualche altro inciampo arrangiatorio sparso qua e là, quelle di Spore, pur rimanendo canzoni scritte “più per un bisogno personale che altro”, potrebbero sommessamente ritagliarsi un cantuccino marginale in quella terra di mezzo tra cantautorato ottantiano e nuova scena indie-pop nostrana.

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La recensione Spore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-15 12:19:00

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