Viene da Roma la proposta dei Soda Caustica, formazione di quattro elementi che ci invia un democd autoprodotto, che raccoglie alcune esperienze dei diversi periodi evolutivi della band.
L'avvio e' sicuramente quanto di meglio ci si potesse attendere, con Risveglio, brano strumentale che si evolve su rumori del traffico, con chiara tendenza al post-rock... davvero molto bello.
Il secondo episodio intitolato Goccia a Goccia lascia pero' a desiderare in originalita', dato che si avverte un riferimento marcato agli Alice In Chains di Jar Of Flies.
Da dimenticare il tentativo rock grunge di Epilogo, ma il brano successivo, (Parentesi), attraverso una dolce ballata, torna a far valere le ragioni del post-rock, genere nel quale si puo' inquadrare anche Il Mago, delicata ma energica evoluzione strumentale, arricchita dalla non ineccepibile recitazione di alcuni versi.
Non male la soffusa melodia di Nei Sogni, tenera e romantica ballata rock, con alcuni ottimi controcanti.
La doppia voce torna in maniera decisa in Incubo Stanco, brano valido ma con alcune incertezze sul piano della metrica delle liriche.
Poco piu' che un gioco il banale punk alla Prozac+ di S.H.I., mentre risulta un po troppo melensa la melodia elettroacustica di Dissolvenza.
Giudicare questo lavoro autoprodotto dei Soda Caustica e' un po difficile, soprattutto perche e' stato assemblato con brani scritti in momenti diversi della band, che da questo lavoro ne esce senza una identita' ben precisa e con una apparente poca convinzione nei propri mezzi.
A mio avviso i momenti migliori sono le melodie post-rock, che, nonostante alcune incertezze tecniche, risultano piene di felici intuizioni.
Il talento c'e', ma la mancanza di maturita' e carattere non consente di liberarlo in pieno; comunque consiglio ai ragazzi di insistere perche i margini di miglioramento ci sono.
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La recensione Noah di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-08-22 00:00:00
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