Marco Puccetti X me 2020 - Pop, Big Beat

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Un ep tra il pop e il big beat che suscita simpatia e dimostra personalità

Muove simpatia Marco Puccetti, e il suo “X me” si presenta come un ep a colori che descrive paesaggi sonori al confine tra il pop e il big beat dai contenuti per lo più riferiti ad un mondo privato e quindi unico. Il suo cantato non spariglia le carte, né cambia direzione ma arriva un po' scombiccherato e malinconicamente out, per farci sorridere delle assurdità dell’esistenza. Fosse un film, sarebbe una produzione alternativa dalla trama quasi inesistente ma giocato sui primi piani delle espressioni del protagonista.

Viso tirato, occhi in continuo movimento, labbra serrate, ecco il ritratto ansiogeno di “Gettato via”, un pezzo dall’intimismo dolce e dolente che riflette sulla frenesia del vivere. La bocca si schiude e sussurra un monito: “la verità non è una corsa, il tempo è breve, la musica non durerà”. Il viso si distende, le palpebre si abbassano, e un leggero sorriso fa entrare la “Primavera” in una stanza fredda. I colori accendono il respiro e un tempo nuovo si affaccia, fatto di pensieri vivaci e di rinnovata luce negli occhi; siamo immersi nella brillantezza melodica e nell’arrangiamento espressivo di “X me”. Lo sguardo duro di “Crudestein” si apre al pop rock e diventa beffardo e mordace in “Almeno”.

Lavoro non male, con un sound cangiante, dinamico che funziona e che chiede di essere apprezzato.

 

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La recensione X me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-17 18:02:14

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