È passato un po’ di tempo da quando ho iniziato ad allontanarmi da certi suoni. Trovarmi in contatto con questi ora genera in me una presa di coscienza: come se il mio allontanamento avesse determinato anche quello altrui, mi ero convinta di una sorta di “morte del crossover".
I Mellowtoy contrastano con questa insensata convinzione, dimostrando come il crossover, il nu metal e tutto quello che ci sta in mezzo abbiano ancora una certa vitalità. Certo non ci si può aspettare chissà quale grossa novità: i suoni sono sempre quelli, gli stessi che a metà anni novanta caratterizzavano i Korn, ma ancor di più quelli dei Limp Bizkit (il cui album d’esordio risale al 1997, ben dieci anni fa!). Volendo poi prendere un termine di paragone locale, il più immediato è sicuramente quello dei Linea 77, con cui condividono la presenza di due cantanti e a cui non hanno proprio nulla da invidiare. Il livello del gruppo è indubbio, con tempi e modalità d’esecuzione rispettosi degli stilemi del genere, non per niente i Mellowtoy sono stati chiamati a partecipare alla serata italiana dell’ultima edizione dei Gods of Metal. Particolarmente riusciti gli innesti elettro, in grado di dotare i brani di un impatto e di una presa molto forte, talvolta smussando le asperità, talaltra vivacizzando con un piglio quasi ironico (come nella seconda traccia, in cui sono presenti suoni e campionamenti che potrebbero tranquillamente apparire in un pezzo disco). Piacevole la finale “Them Bones”, noto pezzo degli Alice in Chains, che, nonostante la comprensibile gravità tonale, conserva un’esecuzione fedele. Ma ciò che mi ha conquistato, riuscendo a farmi provare un po’ di nostalgia per queste sonorità, è sicuramente la quasi ipnotica, ammaliante e vigorosa “Fak u”. E allora “Fuck- fuck- fuck you!”.
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La recensione Nobody Gets Out Alive di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-02-09 00:00:00
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