Molto saporita la minestra di Bisty: Gold nelle liriche come nelle strumentali, è lecito richiedere il bis.
Dedica le sue acrobazione testuali prettamente alle canzoni, Bisty; emblematiche le scarne informazioni biografiche a corredo del suo nuovo disco, intitolato “Gold Minestra” e reso disponibile grazie alla collaborazione con l'etichetta Water Soul Records.
Tre brani (e le relative strumentali) disponibili in un extended play dal fascino old school: il nostro MC è funambolo sul filo del rasoio nelle liriche, con un flow pieno di stile e strumentali che lasciano molto più del mero retrogusto di anni '90. La parola chiave è contaminazione, di identità influenze artistiche e di sapori, naturale quindi definire la minestra gold, perché non c'è altro aggettivo capace di sintetizzare il gustoso impegno profuso nella realizzazione di questo lotto di tracce. A tratti, le aperture ricordano Neffa nel suo più splendente periodo hip-hop, ma non è il caso di sbilanciarsi in paragoni pesanti che potrebbero dare un sapore troppo speziato alla portata che ci apprestiamo a consumare.
In sintesi, abbiamo a che fare con un prodotto discografico interessante e con ampi margini di sviluppo: intrigante la scelta di includere nell'ascolto anche le basi dei pezzi, che rendono l'idea del “making of” e del lavoro compositivo, in questa sede prezioso e validissimo. Bisty si è palesato ed adesso ne vogliamo di più: quando tornerai fra noi, batti un colpo.
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La recensione Gold Minestra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-11 00:47:58
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