Una lotta a fin di bene. Una lotta elettronica per altro
"Creare un album è una lotta con se stessi, piena di dubbi, irrequietezza e regressione. Ma alla fine, singoli frammenti della tua anima, collegati dalla pace interiore e dalla libertà, rivelano la loro presenza coinvolgente". Vi confessiamo che poche volte ci siamo tanto soffermati sulle parole che un artista ha donato a un suo lavoro. Già perché il più delle volte o sono frasi un po' scontate ("questo è il nostro disco della svolta") oppure talmente teoriche e fumose da non avere, praticamente, alcun ancoraggio con la realtà. E invece Dinkis realizza un mezzo miracolo: ci dona una frase poetica e palpitante che però spiega, alla perfezione, il suo, bellissimo, "Good Morning World".
Fate una roba, ve lo chiediamo di cuore. Leggete ancora una volta la frase iniziale e quindi andate a ascoltare "Renaissance" la terza traccia: non trovate anche voi una meraviglia, e abbastanza inedita, corrispondenza tra parole e musica? Ecco proprio da qui partiamo per dirvi che il lavoro in questione ci è piaciuto tantissimo perché, quest'anno, poche volte abbiamo ascoltato un'elettronica tanto elegante che, di tanto in tanto, ha venature acustiche che abbiamo davvero apprezzato. Il disco di Dinkis, artista "nato sull'Etna", ci ha conquistato veramente un botto e se qualcuno di voi rievoca la figura de "la ginestra" che cresce sulla terra lavica, anche se in quel caso là eravamo sul Vesuvio, non andate troppo distanti.
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La recensione Good Morning World di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-18 08:01:31
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