Musica industrial di qualità dalla Sardegna
Quando iniziano le prime, cupissime, note di "The Spring", seconda traccia di questo "The AAAge of warm asylum" l'ascoltare ha due (sole) possibilità: o è, già, fuggito, quasi annichilito da una serie di suoni, arrangiamenti e orchestrazioni a cui l'orecchio medio, ahinoi, ormai non è più abituato, neppure in ambito industrial, oppure è completamente conquistato. Inutile dirvi che noi abbiamo scelto, anzi ci siamo trovati proprio coinvolti nella seconda opzione. Già perché il lavoro firmato da MSMiroslaw è un lavoro grande e gigantesco, anche un po' folle ma che abbiamo apprezzato tantissimo.
E ci è piaciuto, continuando in una logica binaria, almeno per due ordini principali di motivi: il primo è che si sente tantissimo, praticamente in ogni singolo "refolo di suono", l'idea che muove il disco, un'idea di musica militante e unica nel suo genere, con proprio regole, caratteristiche e logiche di ingaggio. La seconda motivazione, ancora più profonda, se possibile, è che al netto delle orchestrazioni raffinate e dei periodi sonici lunghi e tortuosi, qui non si ha mai paura. Non si ha mai paura di sperimentare, di osare, di spingersi un po' più in là. E in un mondo della musica, anche di quella industrial, in cui osare sembra dover costare troppa fatica per gli artisti, meno male che, ogni tanto, "arrivano" dischi così. Consigliatissimo per i cuori coraggiosi.
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La recensione The AAAge of warm asylum di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-30 08:08:02
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