"Tornado" è un disco di irrefrenabile passione elettro-folk che svela stati d'animo e emozioni
Scusate, cari lettori, se mi commuovo facilmente mostrando un certo turbamento all’ascolto di “Tornado” sin dalle primissime note. Non vorrei risultarvi oltremodo sensibile o fintamente emotiva. L’album di oggi è proprio bello, di una bellezza così dolente e viva da farmi perdere il punto di vista critico per lasciar parlare le emozioni. Mi rapisce la voce di Charlie Risso, piena di echi, cucita su canzoni struggentemente pop, increspate di elettronica, innervate di folk con arrangiamenti che seguono un delicato intreccio di sogni, speranze, delusioni. Mi catturano i suoni, fatti di note ripide e scoscese, che si rincorrono e si feriscono, che si intrecciano e si distendono limpide e burrascose come “tornado”. Mi suggestiona lo stile delle canzoni, attendista e circospetto, dall’impatto ritmico che si spinge e respinge a cicli come le maree. “Tornado” arriva e porta via con sé. Ecco perché mi piace: contiene una irrefrenabile passione.
“Dark” è la prima traccia del disco, dotata di un respiro narrativo non indifferente dalle oscure presenze vocali, quasi a svelare un senso di dramma che incombe. “Lord of misrule” annega in una bella calligrafia di delicata elettronica; segue “Tornado” in cui sembra di percepire da lontano la voce di Dolores O’Riordan che rotola su un tappeto di perfetto pop-rock. Una mitologia subacquea ed evanescente è racchiusa in “Nothing at all” mentre “Hollow town” si carica di lirismo che dà prova di calda visionarietà. Il “tornado” cresce nel colpo di coda con “Crossroads” e “We’re even” ma non è più minaccioso.
Un disco da ascoltare ad occhi chiusi perché, al di là delle parole e dei concetti, svela stati d’animo e un moto di inarrestabile emozionalità.
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La recensione TORNADO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-27 10:40:55
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