Seconda prova per Antonino Musco da Lentini, Siracusa, in arte Msk, già recensito qui al suo primo capitolo, “Minimal”. Titolo ingannevole e beffardo, stavolta, dacché i “Singles 1999-2005” non sono tali, in quanto mai usciti. Msk elettronicchia felice tra scampoli di jazz, frattaglie funky, quisquilie nu jazz, pinzillacchere lounge. Certo, il momento del genere è un po’ passato, ma insomma, uno fa quel che gli scorre nelle vene. Risultati discontinui, ma accomunati da un’indole beffarda e grottesca che ha un che di tipicamente siculo. Così come quando su “Suttampalazzu”, traditional trinacrio fa recitare in siciliano un finlandese, un russo e un tedesco (a giudicar dai nomi). O nel freddo nu jazz spettrale, dove reitera i messaggi in segreteria di un’ambigua “mamma di Simon”. A volte il gioco riesce particolarmente bene, come nel Luigi Tenco sussurrato al limite dell’udibile di “Mi sono innamorato di te”, o nell’intelligente e caustica “Bratislava intim salon”, allucinogena colonna sonora di pornovacanzieri occidentali in cui si sovrappongono i samples di “L’italiano” di Toto Cutugno e di “Girls & boys” dei santi Blur. Un capolavoro.
Msk giochicchia e si diverte, pazzamente, follemente. Ma non sempre tutto funziona: “La cumparsita”, beffarda cover del brano di Gerardo Matos Rodriguez, ha un effetto non è molto lontano da quello ottenibile da una spinetta del nonno e lascia il tempo che trova. Anche meno. Così come “Bellimprevisto” non è niente più di un brano cool jazz ibridato colla melodia italiana. Da Montefiori cocktail e anche un po’ scolastico, tutto sommato. In mezzo, marachelle un po’ inutili tra il Battiato di “Foetus” e i Royksopp (“Oloturia”), o i campionamenti di Paolo Borsellino che parla di Mangano, stalliere mafioso di Berlusconi (“Cavaliere a cavallo”), che al di là del valore civile non dice molto. Discontinuo, dissi. Da questo caos nascerà una stella danzante?
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La recensione Singles 1999-2005 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-01-04 00:00:00
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