I labirinti emotivi di Meise trovano sfogo in queste cinque tracce: tasselli di un mosaico che rappresenta i casini del quotidiano.
La necessità di esprimere il proprio io più intimo porta alla creazione di un alter ego, di una versione della propria persona che, attraverso l'espressione musicale, riesca ad aprirsi al dialogo ed all'interazione con il mondo circostante. È da questa urgenza che nasce Meise, figura artistica il cui compito, nell'album d'esordio omonimo pubblicato per Grifo Dischi / Artist First, è dare voce alle debolezze della persona, attraverso le canzoni.
Sono cinque i brani che compongono questo extended play, dai contorni metrici molto urban ma forte di una struttura del suono indie/lo-fi. Chitarre scarne, elementi scomposti ed una sensazione costante di destrutturalismo ci immergono in un ascolto formato da microelementi che sono solo tasselli di quel gigantesco mosaico di casini che abbiamo dentro. Percorriamo un labirinto dove non c'è via d'uscita insieme al cantautore laziale, e finisce per essere un gran piacere perché si può stare bene anche in un limbo di incertezze e sconfitte quotidiane.
Carismatico nel suo essere lontano da luci della ribalta e vetrine, Meise può sviluppare un percorso artistico interessante e proporsi come qualcosa di veramente originale e lontano dai crismi di tendenza. Noi restiamo qui, a pazientare in attesa di ulteriori sviluppi che sappiano far crescere il progetto e regalarci qualche altro piacevole magone.
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La recensione MEISE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-09 00:58:27
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