El Rojo: El Diablo Rojo
Un articolo del Corriere della Sera del 13 settembre 1972 titolava così: "Il divario tra il Nord e il Sud verrà colmato solo nel 2020". Ebbene, l'anno appena trascorso ci ha portato tante cose nuove (tra cui una pandemia) ma sicuramente non ha colmato questo divario, piuttosto ne ha evidenziato ancora una volta le problematiche.
El Diablo Rojo, disco della band El Rojo, ha come concept proprio quello di un uomo che vive le contraddizioni del meridione: una terra bellissima e abbandonata, che si sta lentamente spopolando e destertificando. Una visione solitaria e addormentata che si risveglia nei decibel di un sound rabbioso e vorticoso: pezzi come "South" e "El Camino" sono delle mine potentissime che richiamano lo stoner sabbioso dei Kyuss e la voce graffiante dei primi Metallica. El Rojo si muove attraverso i riff e le distorsioni, arrivando traccia dopo traccia a delineare atmosfere sempre più oscure e doom ("The Ascension"), sottolineando metaforicamente il potere dell'incertezza che fa sgretolare il terreno sotto i piedi.
El Diablo Rojo è un disco potente, radicato nelle origini calabresi della band, che ha scelto un percorso sonoro e artistico di denuncia, raccontandoci una storia vecchia ma sempre molto attuale, nella quale la nostra generazione può certamente riconoscersi.
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La recensione El Diablo Rojo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-31 09:09:15
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