Alberto Sonzogni: September Man
Alberto Sonzogni è nato il 20 settembre e vive a Bergamo in via XX settembre. Date le premesse ci pare ovvio che il titolo del suo disco d'esordio si intitoli September Man.
Il musicista bergamasco confeziona un disco di dieci pezzi che potremmo definire un rifiuto a tutti i costi della modernità. Si tratta chiaramente di una scelta, ma quando parte "The Soundtrack Of My Life" non possiamo fare a meno di guardare il calendario per cercare di capire se siamo davvero nel 2021: brano suonato e prodotto benissimo, se non fosse che a tratti potrebbe sembrare una versione power rock della colonna sonora de La Storia Infinita; chitarroni spinti e patina pop in stile Toto, con tanto di tastiere alla fine inequivocabilmente di matrice sixties. "A Little Bit Older" sfodera immediatamente gli aspetti più melodici del disco, in una sorta di rock ballad che richiama qualcosa a metà fra una hit hair metal degli anni Ottanta e i Dream Theater da compilation romantica. Di tutt'altro taglio sonoro invece gli otto minuti di "Scary World", nella quale la lezione del prog metal sembra davvero ben assimilata, con la parte di tastiere alla Ray Manzarek che si ritaglia costantemente un ruolo di primo piano. La svolta country di "Dear Friend Loneliness" rivela anche una discreta capacità di plasmare generi e atmosfere a seconda delle necessità, così come la sensualità della voce femminile in "Night Survivor" porta il disco verso una delicatezza pop inedita.
September Man è un disco per amanti di sonorità altre, un calderone di hard rock, metal, prog e rock melodico che rivelano una saggia teoria della composizione, dell'armonia, della forma canzone suonata sfruttando al massimo ogni singolo elemento. Certo, non ci troviamo di fronte ad un capolavoro del genere e nemmeno al più originale dei talenti, ma Sonzogni suona bene e canta meglio, il che non è assolutamente scontato di questi tempi.
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La recensione September Man di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-03-03 08:50:00
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