Ho ascoltato questo disco molte volte. Il mio giudizio è stato decisamente altalenante. Ho provato ad affidarmi a qualche stratagemma, come la modalità random del lettore per dare un po’ di suspence all’ascolto senza però ottenere i risultati sperati.
Lynn viene da Trento e scrive canzoni da quando aveva 14 anni. Purtroppo, si sente. Testi che in numerosi passaggi appaiono noiosi e banali, e che iniziano con affermazioni come “Questa mattina mi sono svegliata / e c’era la luna in cielo” (da “So”) e che, soprattutto, non riescono mai a catturare l’ascoltatore. Gli arrangiamenti, dal canto loro, appaiono molto curati e ascrivibili in un pop-rock femminile che dagli anni ’80 in poi ha fatto numerosi proseliti: vengono in mente Giorgia, Kate Bush e Natalie Imbruglia nelle atmosfere del primo album. Da lodare è la varietà dei suoni: l’intro urban di “Se lo vuoi” ne farebbe un pezzo delle Sugababes; “The road”, interamente in inglese, strizza l’occhio a Katie Melua (per intenderci, quella di “Nine million bicycles); la danzereccia “Come Around” (che di inglese, invece, ha solo il titolo) farebbe muovere il culo a più di una ragazza nei dancefloor estivi a dimostrazione che questa artista dà il meglio di sé nei pezzi obiettivamente più easy-listening che in quelli intimisti.
Non è un disco da buttare, ma una buona prova d’esordio orientata verso quelle teenager che hanno fretta di crescere. Guardano fuori dalla finestra mentre piove e pensano “partirò domani con le valigie vuote / pochi soldi, due o tre sogni e una chitarra senza corde”. Un occhio al cellulare. Nessun messaggio ricevuto.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-06-25 00:00:00
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