Una produzione pazzesca per un disco davvero ambizioso
Pochissime volte, forse nessuna dall'inizio di quest'anno a oggi, abbiamo ascoltato dei bassi e in generale un intro tanto potente come quello di "Full Moon", la terza traccia dell'omonimo lavoro di Anzwart. Gian Luca Belluzzo infatti, in questo suo progetto solista, è come se presentasse una vera e propria lezione di come vada prodotto, concepito e realizzato un disco "tutto da solo". Qui si ha proprio la sensazione di avere davanti il prodotto (perdonate l'infausta parola) di una mente creativa, lasciata libera di far scaturire da sé pezzi, tracce e composizioni veramente molto ambiziose.
Grazie a un sapiente mix di musica ambient e echi industrial (con qualche goccino di math-rock che ci sta sempre bene), Belluzzo con "Anzwart" dimostra come si possa realizzare qualcosa di, al tempo stesso, assolutamente personale (e quindi non derivativo) ma che si incastra alla perfezione con le pulsioni/diramazioni della musica contemporanea.
Siamo ben consci di stare qui a analizzare "solo" quattro tracce ma, convinti come siamo che la quantità non sia mai e poi mai sinonimo di qualità, ben vengano lavori di questa "densità creativa". Vi confessiamo inoltre che, al netto forse di qualche piccola micro-sbavatura del pezzo iniziale, il livello di produzione si mantiene sempre alto, anzi altissimo. Insomma, se non vi siete ancora messi a ascoltare il lavoro di Gian Luca Belluzzo probabilmente o siete molto distratti o persone di cattivo gusto. E voi non siete persone di cattivo gusto, vero?
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La recensione Anzwart di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-03-27 08:02:22
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