Un prodotto discografico atemporale che mira a disegnare contorni nuovi per il futuro dell'hip-hop e dell'electro. Progetto ambizioso, funzionale in questo esordio.
Arriva da Roma, ma attualmente risiede ad Amsterdam, Raptyle, giovane voce urban che consegna alle pubblicazioni “Space Tourism EP” quale suo episodio discografico d'esordio.
Accompagnato nella realizzazione delle cinque tracce da Konk (musicista afferente i territori ambient), il rapper di stanza in Olanda concretizza in forma musicale un progetto ambizioso, dai contorni di genere nettamente sfumati e crossover nella sua impostazione. Il flow e le metriche dell'hip-hop collidono con tessiture electro eterogenee, niente cassa dritta semplicistica ma produzioni che contribuiscono a restituire, nonostante l'esperienza d'ascolto sia poco più che esigua, una sensazione di produzione atemporale. Perché Raptyle rispetta il passato ed i crismi del genere, ma si posiziona nel presente guardando avanti, molto avanti. È molto piacevole e divertente cimentarsi in “Space Tourism EP”, perché c'è tanta fluidità e si scompigliano le carte in tavola senza abbandonarsi allo sperimentalismo che finisce per essere esercizio di stile ingabbiato sul versante personale.
La vita è fatta di compromessi, questo album è un esempio di come talvolta possano essere felici e riuscire senza riserve: ora che abbiamo fatto la conoscenza di Raptyle, è lecito chiedersi una prova sulla lunga distanza per dare sviluppo ai segnali positivi racchiusi in questo extended play.
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La recensione Space Tourism EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-06 13:38:00
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