Con "Shake Your Bones" gli anni Novanta non sono mai finiti
Per parlare con cognizione di causa di questo "Shake Your Bones" va posta subito una premessa: il disco dei Skyeez & The Whiteflies è infatti un album sicuramente ben suonato ma che ha un cuore, per così dire, conservatore. Attenzione: non prendete questo aggettivo in modo del tutto negativo, questa non è la nostra intenzione. Semplicemente utilizzando il termine conservatore vogliamo indicare un album che in maniera, almeno per noi, spiccata e chiara si rivolge a un tipo di musica, e di temperie culturale, di circa 30-35 anni fa, quindi con gli occhi e il cuore rivolti al passato, ergo reazionario giusto?
Al di là di queste, piccole, questioni di catalogazione anche dal punto di vista filosofico, la band pugliese funziona e funziona bene "strumenti alla mano". Il loro rock-alternative con vibrazioni lo-fi è certamente ben centrato: un pezzo come "Damn!" non ti esce fuori se non sai suonare. Tuttavia, e qui scatta il nostro giudizio personale, ci sarebbe piaciuto sentire e vedere Francesca "Skyeez" Gramegna ogni tanto "sbagliare" strada e donarci uno scorcio improvviso, magari con un cambio di ritmo e di atmosfera.
Invece no: come spesso sono le strade di Puglia tutto è luminoso, netto e chiaro in questo disco. Per chi perciò ama le strade dritte, eccovi, "l'album è servito". Se invece avete piacere, ogni tanto, di fare una deviazione probabilmente vi annoierete un po' lungo il viaggio.
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La recensione Shake Your Bones di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-03 09:03:22
COMMENTI (1)
Mi piace moltissimo questo disco e le sue sonorità, bellissima sorpresa.