A pochi mesi dall'EP, torna a farsi sentire Leave Bennie Alone: un ascolto vigoroso, fatto di sferragliate garage ed approccio sperimentale alla musica.
A pochi mesi di distanza da “The Lonely Playground”, Roberto Arcidiacono torna a farsi sentire con l'alias Leave Bennie Alone per approcciare la prima prova discografica sulla lunga distanza: il risultato dello sforzo creativo è un long play eponimo, prodotto dallo stesso artista e post-prodotto con Gabriele Marmondi e Gennaro Di Mauro.
L'impegno artistico a tuttotondo del diretto interessato plasma sei tracce (più una versione acustica) che segnano una netta linea di continuità con la precedente release: l'energia alt-rock si accompagna a sferragliate garage, suoni invasivi e schitarrate che dietro il dinamismo nascondono anche una certa perizia tecnica. Durante quest'esperienza d'ascolto si corre, ma c'è anche tempo per allentare i giri del motore. Leave Bennie Alone punta a differenziare le sue tracce mantenendo la coerenza che si addice ad un album, restituendo al fruitore buona sensazioni ed un certo magnetismo che si protrae fino al sopraggiungere del silenzio.
Dare al proprio disco il nome del progetto artistico è una decisione che ha un certo peso specifico, e non sempre si finisce per farlo quando le cose sono tutto sommato all'inizio. In questo caso, l'azzardo paga: queste canzoni possono essere considerate il manifesto artistico di chi ha saputo far confluire nell'impostazione solistica un approccio decisamente altro rispetto ai canoni del pop e del rock. Onore a Leave Bennie Alone, ed anche se non è un esordio nel senso più rigoroso del termine, è il caso di dire “buona la prima!”.
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La recensione Leave Bennie Alone di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-03 01:25:32
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