Potenza, meditazione e identità, tre ingredienti per un cocktail musicale sincero ad alta gradazione psichedelica.
Vyvyd è il 4° disco in studio della band veneziana, uscito il 4 giugno per Little Cloud Rec e Dischi Sotterranei e in esclusiva in vinile per Fuzz Club. È il primo lavoro con la nuova formazione, che comprende Fernando Nuti, Dario Lucchesi e i due nuovi membri Alessandro Boschiero al basso e Andrea Volpato alla chitarra. È una produzione curata nei minimi dettagli grazie al lavoro di Tommaso Colliva (Calibro 35) e da Giovanni Versari che hanno gestito rispettivamente il missaggio e il mastering.
Vyvyd è un disco all’insegna della psichedelia e dell’introspezione: la band elargisce un significato melodico diverso ad ogni traccia in base al tema e alle sensazioni diffuse attraverso i testi, quest’ultimi rispecchiano ideologie e concetti legati alla natura umana. Gli elementi psichedelici donati dall’utilizzo di phaser, delay e synth rappresentano la colonna portante del disco, in quanto aggiungono una suggestiva componente spirituale al disco.
L’animo alternative rock della band viene espresso soprattutto dalle varie melodie e riff accattivanti e conferisce sfumature hard rock e di shoegaze come la distorsione e il riverbero. Un elemento caratterizzante di Vyvyd è un cantato intimo, sognatore e rilassante, come se si trovasse dentro a un sogno o una voce interiore in cerca di espressione. L’influenza di artisti come i The Brian Jonestown Massacre, Black angels e A place to bury strangers è onnipresente all’interno dei disco, sia in ambito strumentale che grafico, pur mantenendo distintiva l’identità della band veneziana. La scelta dei colori, delle figure mitologiche e dei temi nei testi, garantisce l’intensità e la profondità necessarie al fine di poter assaporare ogni secondo dell’album. Ascoltando l’album, si ha la sensazione che stia sempre per succedere qualcosa di improvviso: si cambia mood da un momento all’altro, ma senza perdere il filo logico del discorso. È quello che succede nel passaggio da una traccia introspettiva come Begin Again alla successiva carica energica Evil Evil. Lo stesso passaggio avviene anche all’inizio del disco, viene aperto dal singolo Twin Mime — perfetto per un lungo viaggio in macchina — ed esplode subito dopo nell'hard rock puro di Zyko.
I New Candys trasportano la mente in un mondo creato apposta per essere libero da ogni problema terreno. In Vyvyd c’è l’umiltà di accettare i propri pensieri, intimità e soprattutto consapevolezza di sé stessi, frutto di una maturità artistica ormai consolidata.
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La recensione Vyvyd di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-06-04 00:00:00
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