And HospitalIsola2021 - Rap, Hip-Hop, Elettronica

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Quindici brani rap al passato remoto, ispirati dai racconti di E. A. Poe & C., creando un'isola tenebrosa

Nell'era in cui il presente liquido scorre veloce e divora ogni cosa, permeando anche i tempi verbali della musica e dell'hip-hop in particolare, il rapper veneto And Hospital se ne frega e canta al passato remoto: le 15 tracce del suo concept album "Isola", d'altra parte, hanno un personaggio protagonista e spunti letterari dichiarati nei titoli tra parentesi, da Edgar Allan Poe a scrittori ricercati come J.G.Ballard, H.Nielsen e S.Hoff, sviluppandosi sia attraverso le basi di un'elettronica cupa con sfumature rock sia con effetti calcati sulle voci, anche per imporre uno scenario tenebroso e oscuro, anzi "un suono pungente". Così si ascoltano la storia di rabbia rancorosa e vendicativa raccontata nel brano d'apertura "Inattaccabile (Ora zero)", la descrizione della "città dei morti" in "Columbine (Il giorno senza fine)", il mantra potente de "La Giostra (Girotondo)", la visione psicotica di "Fuori dalla finestra (Cubicolo sessantanove)", il lungo e macabro racconto di vita "Fonti di piacere (Il gatto nero)", la spoken music di "La gente sfollò (L'uomo della folla)", la follia e la solitudine della psiche umana ("Undici scalini" e "Solo"), fino alla chiusura con un orizzonte di speranza naturale in "Ma le montagne erano vere (Il settimo uomo)".

Il progetto And Hospital, nato durante la pandemia, è presentato come "un percorso musicale grezzo e nichilista" che ha portato alla scrittura e registrazione di questo primo disco fra marzo e aprile 2020, nel cuore nero del lockdown. L'obiettivo dell'autore è creare una voluta atmosfera di claustrofobia e "misantropia" attorno a un'immagine di "isola" gotica o dark, mostrando anche coraggiosamente disinteresse per l'orecchiabilità, l'accessibilità e la radiofonicità dei pezzi. L'intenzione di proporre la propria identità artistica, senza compromessi, potrebbe essere quindi a monte della scelta dell'antico passato remoto come soluzione narrativa, anche se poteva essere una sfida suggestiva e contemporanea quella di rielaborare racconti letterari "storici" in chiave rap, addomesticando il tempo presente. É davvero bello che ci siano nuove voci desiderose di trasmettere visioni originali e sempre più rare attraverso la musica e l'arte. Resta solo un pensiero per il futuro: che nelle prossime produzioni ci sia un pizzico in più di sintesi, con la selezione e la realizzazione delle idee migliori, insieme a qualche lampo di luce maggiore accanto alle tenebre.

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La recensione Isola di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-07 13:20:17

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