Heavy-metal strumentale per Luke Fortini, già chitarrista in varie band, come i Children of the Damned, cover band degli Iron Maiden, gli Hateful e gli Angels Fall. Questa volta Luke si è cimentato solitario nella composizione, esecuzione e produzione di questo disco d'esordio omonimo. Tastiera, batteria, basso e, ça va sans dire, assoli di chitarra per tre quarti d'ora di musica che alternano brani sognanti a pezzi più secchi e tirati. Si va dalla chiusura latina di "Morning Star" al rombo della seguente "Perpetual Flight", sino alla conclusiva "Ascent", tastiera e chitarra. Vario e piacevole, facile da ascoltare più volte, il disco si rivela di buona fattura, e mette certo in luce le doti tecniche dell'autore.
Tuttavia, se anche bisogna complimentarsi con Luke per la varietà in stile ed approccio e per questo primo risultato che denota cura e passione, si avverte la mancanza dell'apporto di una band e di una produzione a tutto tondo. I suoni sono un po' smorti e sacrificati, ed a tratti tutto sembra sin troppo strumentale alla chitarra. La presenza di altri membri avrebbe certo contribuito a rendere il tessuto sonoro più complesso ed intrigante. Inoltre la presentazione del disco può essere migliorata, perchè ora siamo alle soglie della parodia involontaria. È piuttosto kitsch vedere in copertina un bosco nebbioso nel quale, conficcata in un'incudine arrugginita, riluce spettrale una chitarra. Per non parlare del nostro Luke che la brandisce in varie (ed improbabili) pose ferali con pantaloni di latex e giaccheta leopardata. A parte questo, il disco si può dire un episodio riuscito, speriamo premessa di un futuro ancor più roseo.
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La recensione Luke Fortini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-01-27 00:00:00
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