Pop rock radicato nel presente ma con chiare influenze riconducibili a quelle esperienze degli anni '90. Esordio che non presenta clamorosi scivoloni per i Relè.
Arrivano dalla Campania, precisamente da Mercato San Severino nel Salernitano, i Relè, progetto in bilico tra pop e rock nato da un'idea di Giuseppe Costabile con la collaborazione di Raffaele Maiorano. Nell'anno della pandemia, pubblicano il proprio disco d'esordio autoprodotto “Inciso nel cuore”.
Sei tracce che suonano come il manifesto artistico del progetto: brani cantati in italiano, sentiti e sentimentali quanto bastano per raccontare storie di quotidiana sconfitta e di speranza verso il domani. L'impianto concettuale indossa tessuti pop e rock, focalizzando il modus cogitandi di quest'esperienza artistica attorno ad un cantautorato radicato nel presente ma con chiari (e validi) riferimenti alle esperienze di genere riconducibili agli anni '90.
È un punto di partenza, ed i Relè squarciano il velo dell'anonimato affidandosi a scarne nozioni biografiche per lasciar parlare la propria opera creativa.
Il primo atto, che per l'appunto si intitola “Inciso nel cuore”, evade le ambasce dell'esordio senza incappare in clamorosi scivoloni. Va tutto molto bene perché sono i primi passi, da adesso in poi via libera per provare ad impostare un discorso ancor più personale, animato da carisma proprio e, perché no, incline a qualche sperimentazione per espandere i campi musicali di competenza.
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La recensione Inciso nel cuore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-20 13:29:54
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