Il ritorno del punk rock degli anni zero suona entusiasmo e leggerezza nelle nuove canzoni dei Radrocks.
Sul finire degli anni zero lo Stivale è stato inondato da una wave di punk rock d'Oltreoceano che ha raggiunto ampie frange d'ascoltatori. Di conseguenza, tanti musicisti hanno approcciato il genere, ma ad un decennio di distanza poche sono le realtà che ancora sopravvivono. Una di quelle che aveva staccato la spina erano i genovesi Radrocks: poi però la vita è fatta di ritorni, quindi ecco “DIECI canzoni per noi stessi da giovani”, il nuovo disco autoprodotto.
Proprio nel titolo dell'album c'è tutto il concetto dietro la musica inedita di quattro ragazzi diventati, nel frattempo, “imprenditori, mariti, scienziati, papà”: 10 canzoni (più una) per celebrare un ritorno a distanza di dieci anni. Naturale che la proposta d'ascolto si apra con “D.A.D.”, che in questo caso non richiama l'infernale incubo degli studenti delle scuole d'obbligo al tempo del Covid ma sta ad indicare “Dieci Anni Dopo”. Open track che assolve il suo compito, facendo le presentazioni sia sul versante concettuale che su quello squisitamente musicale: Lupin, Sis, Quarti e Piso suonano punk rock a mille all'ora, senza compromessi o qualsivoglia dubbio. Il tempo trascorso in compagnia di questo album scivola sulle ali dell'entusiasmo, dimostrando come delle produzioni che non avanzano troppe pretese possano in ogni caso generare coinvolgimento.
Perché di spensieratezza, visione serena del tempo trascorso ed un presente che può suonare ancora punk si parla in “DIECI canzoni per noi stessi da giovani”: il ritorno talvolta è doloroso, di sicuro non è in questo caso.
E quindi, bentornati Radrocks...ci rivediamo fra altri dieci anni o c'è altro in cantiere a stretto giro?
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La recensione DIECI canzoni per noi stessi da giovani di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-18 10:18:33
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