Beat che oscillano tra l’r’n’b e l’hip hop, fiati ascetici, chitarre maestose sono solo alcuni degli ingredienti della affascinante magia di Venerus
Appena due settimane dopo l’esordio – si fa per dire – fragoroso di Mace, ora è il turno del suo socio, quasi un compagno in armi, per continuare la scossa allo scenario musicale nazionale. L’astronave targata Asian Fake di Venerus ha completato il suo percorso e ha fatto il suo rientro a Milano, portando a bordo la cosa più importante dopo l’amore: la musica. Magica musica, per la precisione.
Quello di Venerus è un viaggio che parte da lontano, forse dalla sua nascita, nel 1992, lo stesso anno in cui Franco Malerba diventava il primo italiano nello spazio. Non a caso, la figura dell’astronauta è tra i protagonisti che Venerus sfrutta per raccontare la sua doppia prospettiva sul cosmo, guardando da lontano ai corpi celesti più immensi e trovando nelle cose più piccole intere galassie. "Ogn filo d’erba è un mondo visto da vicino", come dice nella canzone-manifesto del disco, Ogni pensiero vola.
Gli ascolti più spirituali e affascinanti di Venerus prendono vita nelle sue canzoni, la sua arte è musica che si nutre di musica stessa e a cui lui, come un demiurgo mistico, dà una forma pop: anche se declinate in maniera totalmente personale, si intravedono le sagome di Robert Wyatt, Miles Davis, Alice Coltrane e Sun Ra che ondeggiano tra le pieghe dei brani, per poi scomparire appena si tenta di afferrarle.
In questo suo peregrinare, Venerus non è da solo: Mace è il quasi onnipresente braccio destro, come d’altronde è stato Venerus in OBE, a cui si aggiungono la sorprendente dolcezza estratta dai Calibro 35 in Sei acqua, un inedito Crookers in versione romantica con Eden, fino a Rkomi in Namaste, Gemitaiz in Buyo e Frah Quintale con la potenziale hit Appartamento. A chiudere il quadro, i produttori Tommaso Colliva, Vanegas, amanda lean & not for climbing.
Su beat che oscillano tra l’r’n’b e l’hip hop si stagliano fiati ascetici e chitarre maestose, a cui si aggiungono spesso suoni che provengono dalla quotidianità e da esperienze vissute – come, per esempio, l’acqua della piscina di Salmo – e che riportano a una dimensione tangibile le traiettorie siderali che Venerus insegue con lo sguardo, mentre riflette sulla sua solitudine, il suo rapporto mancato con il divino e le sue relazioni. Guardarsi dentro per scoprire un universo, guardare l’universo per scoprire se stessi.
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La recensione Magica Musica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-02-19 00:13:00
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