Trap dalle fascinazioni gelide ben ponderata su strumentali emotional. Xelfer ci regala una suggestione "Boreale" quando si alzano le temperature.
Approccio trasversale agli strumenti e voglia di mettersi in gioco anche come producer a tuttotondo rendono Andrea Marcomini una personalità totalmente immersa nella musica. Anche perché ha inaugurato un percorso solista sotto il moniker Xelfer, e dopo alcuni anni di rodaggio i tempi sono maturi per il debutto ufficiale: “Boreale” è il suo primo extended play autoprodotto.
Quattro tracce che rappresentano un fugace assaggio della poetica e della grammatica musicale imbastita dall'artista di stanza a Bologna: un concept di paesaggi invernali (il cui emblema è racchiuso nel titolo stesso) diventa il contesto di sonorità in bilico fra trap ed emotività. Perché emo significa prima di tutto emotional, ed ecco che le strumentali contribuiscono alla significazione attraverso saliscendi ben ponderati ed in linea con i colori delle liriche. C'è gusto per le ritmiche urban, ma anche lo sforzo di fare un passo avanti per dare qualcosa in più al fruitore e lasciare un'impronta molto personale in una scena troppo spesso appiattita.
Xelfer è fresh nel senso più letterale di questo termine decisamente abusato sui social; in questo caso, invece, è eloquente del lavoro profuso nell'EP d'esordio. Regalare suggestioni gelide quando si avvicinano le temperature più calde non è roba facile anche per chi lavora in ambito discografico da più tempo, quindi grandissimo merito di Xelfer è quello di puntare in alto e non tradire incertezze di alcun tipo.
Avanti così, siamo fiduciosi per la musica che verrà!
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La recensione Boreale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-11 15:16:21
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