Il Volume 2 dei "Folktronic Sounds" di Margherita Pirri conferma le sensazioni positive, affascinando attraverso magnetismo delle canzoni e savoir fare di chi le ha scritte.
Musica che si presta ad accompagnare performance artistiche e happening improntati sulla moda e sul visivo, quella di Margherita Pirri, cantautrice poliglotta che condensa esperienze, influenze creative e generi diversi nel seguito di “Folktronic Sounds”: per inaugurare al meglio il nuovo decennio, arriva il Volume 2, una produzione curata dalla stessa artista milanese.
Cinque tracce che guardano linguisticamente all'estero ma il cui nucleo concettuale scava nell'intimo di ogni singolo individuo: questo extended play si muove a passo leggero fra territori folk e sentieri dal sapore vagamente digitale, confezionando una proposta d'ascolto carismatica e dagli evidenti richiami prestigiosi. Echi di Beatles e Prince amplificano una grammatica artistica assolutamente personale ed autonoma, per un album che scivola via ben disponendo in prospettiva di meritatissimi riascolti.
La bravura di Margherita Pirri sta nel disegnare un paesaggio a metà fra il sonoro ed il visivo che affascina il fruitore, con un savoir faire raro di questi tempi e quel magnetismo che solo determinate stanze musicali riescono ad enfatizzare. Il Volume 2 si archivia, quindi, come episodio valido e meritevole di ulteriori sviluppi, tracciando un filone sempre più corposo in questa storia discografica.
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La recensione Folktronic Sounds Vol 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-12 13:29:18
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