[Intro] "Lo sapete che il suono nasce dal silenzio dell'inconscio? Subdual, che vuol dire sotto. Sonic vuol dire suono; e allora..., messo insieme si dice: SUBSONICA". Parola di Feller!
Se nel 1998 bisogna parlare di rock italiano non si può prescindere dai Subsonica! E penso che siamo tutti d'accordo nell'affermarlo, in quanto la carica di Samuel, le chitarre deliranti di C. Max, le tastiere e gli effetti spaziali di dj Boosta, il basso calibrato di Pierfunk e la ritmica di Ninja non sono altro che ingredienti gustosissimi che si condensano in una ricetta speciale chiamata appunto 'Subsonica', ovvero il suono che nasce da sotto...
Questo ep serve a stuzzicare i 'vecchi' fans e a invogliarne di nuovi, siccome viene messo in vendita con l'album omonimo a prezzo speciale (£ 39.900). Sta di fatto che trovate poco più di mezz'ora di musica dove si passa dal punk alla dance senza riuscire a riconoscere alcun tassello, proprio perché la band dei Murazzi non gioca sui tasselli ma sull'insieme che deriva dalla composizione 'caotica' degli stessi.
Nascono così pezzi come "Radiopatchanka", tributo (?) dance ai Mano Negra, e cover come "Tu menti", brano appartenente al repertorio dei CCCP, qui manipolato secondo il gusto sonoro della formazione torinese. Di seguito c'è uno stuzzicante medley "Cose che non ho / Daitan III" che scatena le urla del pubblico, visto e considerato che è uno dei pezzi clou del concerto. La quarta traccia si (re)intitola "Ancora ad odiare", anche se dal vivo veniva presentata come "Ringhiando forte"; per il sottoscritto è decisamente uno dei brani più interessanti della band, poiché il ritmo che ne costituisce la struttura, sorta di 'stop-and-go' in chiave dance (?!?!), è decisamente trascinante, oltre ad essere una canzone con un testo tutt'altro che banale.
Alla fine troviamo la reprise di "Per un'ora d'amore", il brano che ha aperto le strade del successo a C Max & co., e poi l'intensissima "Nicotina groove", che non è solo la traccia di chiusura dell'ep ma di tutti i concerti. Nell'incisione qui riportata l'atmosfera generata durante il live viene resa nel migliore dei modi; non è facile riprodurre il crescendo che trasporta tutti i presenti, guidati dalla voce di Samuel, il vocalist giusto nel posto giusto, al momento giusto.
In primavera inoltrata aspettiamo il secondo album, la 'fatidica' prova che ci darà conferme (?) sullo spessore artistico dei Subsonica. A tutt'oggi le aspettative sono altissime, e non credo solo per il sottoscritto.
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La recensione Coi piedi sul palco (ep live) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-12-06 00:00:00
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