Sei tracce che rispettano i crismi del genere ma al tempo stesso si concedono sperimentazioni per dettare una nuova linea nel prossimo futuro dell'hip-hop. Masa resta "A Galla" con un disco di introspezione e profondità.
Venti anni, arriva dalla provincia di Torino il rapper Masa, che approccia un periodo di transizione caratterizzato da incertezze e costante evoluzione personale provando ad esorcizzarlo attraverso il primo disco di questo progetto musicale. Gli sforzi confluiscono in “A Galla”, autoproduzione forgiata in totale indipendenza e libertà.
Sono sei canzoni che tracciano un paesaggio musicale molto ben definito: sul piano lirico abbiamo a che fare con testi che rispettano le metriche più canoniche dell'hip-hop, qualcosa che suona quasi vintage rispetto alle più attuali tendenze, fatte di testi che non hanno ben chiara l'importanza del flow e dei canoni del genere. Beh, qui c'è pane per chi ha i denti, ed in parallelo ad un approccio testuale rigoroso il nostro si concede sperimentazioni e voli pindarici arredando stanze sonore il cui tentativo è tracciare prospettive future. Suoni eterei, dal mood malinconico ma sostenuti da una robustezza distante chilometri dalla presa a male: un'impronta di sicuro stampo urban ma fiorita con personalità attraverso l'ausilio delle macchine digitali.
Nei momenti più incasinati della vita il primo obbiettivo è uno solo: galleggiare. Masa lo ha compreso alla perfezione, ed è eloquente che questo lavoro si intitoli proprio “A Galla”, perché l'artista si tiene lontano dalla deriva, non affoga nel mare di scazzi quotidiani e ne esce rafforzato in vista delle prossime evoluzioni.
Anche in una profonda fase di transizione, c'è sempre qualcosa di buono da custodire e portare con sé: questo disco ne è un esempio, e merita di certo ulteriori sviluppi.
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La recensione A Galla di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-06-16 03:27:55
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